Averiko Onlus

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A gennaio 2005, i futuri membri cominciano a redigere lo statuto e a formalizzare la situazione di Koinonia. Dopo 7 mesi d’attesa da parte dell'amministrazione nazionale malgascia, l'associazione ottiene infine l'autorizzazione per costituirsi legalmente. Nello stesso periodo, un gruppo di amici e studenti italiani si interessano a Koinonia e ai suoi progetti e fondano un’associazione “gemella”, in Italia: l’associazione Averiko.

Nei mesi precedenti intanto, Koinonia aveva già dato avvio al progetto VOI@ALA (Vondron’Olona Ifotoni Aminy Ala - La comunità di base nella foresta), che prevede la collaborazione con gli abitanti di un villaggio nei pressi del parco di Ranomafana, Savohondronina, per lo studio e la realizzazione di una gestione sostenibile del territorio e del patrimonio forestale. Questo è possibile mediante l'individuazione dei problemi contingenti della Comunità mediante il costante dialogo con gli abitanti, cercando una soluzione condivisa e partecipata e costruendo un rapporto di fiducia e amicizia. In questo modo le persone di Savohondronina stanno prendendo coscienza delle risorse e della ricchezza del loro territorio, con la consapevolezza di poterlo vivere in armonia e in sintonia, potendolo così preservare.

Oltre al progetto VOI@ALA, Koinonia comincia a sviluppare altri progetti in diversi settori. Il progetto Fahasalamana (Salute) è un progetto che si occupa delle condizioni di salute e dell’alimentazione di di alcuni bambini e delle loro mamme, nel quartiere di Ankofafa Andrefana, Fianarantsoa. L’obiettivo è quello di dare assistenza sanitaria gratuita e sostegno alimentare a bambini che si trovano in condizioni sanitarie precarie e soffrono di gravi problemi di denutrizione.

I Piccoli Indiani sono un gruppo di ragazzi di strada che vengono accolti e ascoltati presso una struttura del quartiere, il Lapan'ny'Tanora (Palazzo dei Ragazzi), dove due volte la settimana si organizzano attività ricreative e educative, e si pranza assieme in modo da garantire ai ragazzi un minimo di regolarità nei pasti. Nel tempo, questo incontro puntuale è diventato più assiduo e costante, fino a creare un punto di vita comunitaria, tra i ragazzi e gli operatori, il Polo Sud, che permette di seguirli cercando di individuare un possibile percorso di vita.